The Project Gutenberg eBook of Il nuovo lume delle gioie

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Title: Il nuovo lume delle gioie

Author: Pietro Caliari

Release date: January 29, 2017 [eBook #54070]

Language: Italian

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IL NUOVO LUME DELLE GIOIE


IL NUOVO
LUME
DELLE GIOIE.

Opera Utilissima ad'ogni persona
cosi à Orefici, & Speciali,
per l'arte pratico.

Composto da Pietro Caliari,
Gioiliero del Serenissimo Duca
di Mantova, e servitore
attuale di S.M. Imperatrice
Eleonora.


CONSACRATE.

All'Altezza Serenissima.

DI

ANNA   ISABELLA

Duchessa di Mantova, e Monferato,
e Guastalla, & c.

IN VENETIA, M.DC.LXXXII.


Per Iseppo Prodocimo.
Con Licenza de' Superiori, e Privilegio.


INDICE


[3]

SERENISSIMA ALTEZZA.

S

Sopra queste carte mi e parso bene dare al lume della cognitione delle Gioie è per maggiormente sij meglio illuminato questo mio trattato di appoggiarlo à V.A.S. essendo la più grande Gioia di tutte le Gioie già quì descritte e di più gran valore che [4] ne sij al mondo è sotto l'ombra delle quattro Aquile spargendosi questa mia faticha nelle quatro parti del mondo viverò sicuro di haver un Aquila in qual parte si sia di essere protetto da V. A. S. come così spero & profondissimamente m'inchino.

Di V. A. S.

Di Mantova li 23 Gennaro 1682

Humilissimo, e Devotissimo Servitore
e fedel sudito Pietro Caliari.

[5]

ALLI BENIGNI LETTORI

R

Restaranno avertiti che legendo questa mia piccola faticha intitolata il Lume delle Gioie, e scompartita in quattro miei trattati il primo è delle Gioie più pretiose è le più dure è le più di stima, il secondo è della seconda natura delle Gioie che sono roche, è sono più tenere delle prime il terzo è delle Gioie più materiali di più grossa spetie delle altre il quarto è delle Gioie ò pietre Minerali che serve per servitio delli Orefici vi è anco una naratione de pietre di virtù che portano li Pelegrini involta con una gionta di avertimento alli [6] Signori Speciali in tutti questi miei tratatti puol essere qualche errore ò per mancanza della mia poca abilità, ò per error di penna, ò di Stampa, in modo si sia la gentilezza loro sarà quella che compatirà tal diffetto, e trovarete un semplice mio discorso non havendolo aprobato ne con autorità di Antichi, ne meno de Moderni, e ne anco non hò voluto slongarmi del mio tratatto di aggiuntarli le virtù che ogni pietra ò gioia tiene sapendo ne meno mi appartiene à me perche il Gioiliero non è tenuto à esser Medico ne Spetiale, mà solo hò descritto quello che per praticha possedo della naturalezza è qualità, e bontà, che debbe haver una Gioia perfetta.

[7]

IL PRIMO TRATATTO.

Sopra della Perla Orientale.

D

Di più sorte si trova delle perle, e di più qualità, e di più nature se ne rapresenta, e di più acque se ne vede e di più forme se ne trova e le vere Perle Orientali si trova nel Mar di Persia, e la sua natura è prodotta di un animale come l'Ostrega è tiene la medema cochilia come l'Ostrega, mà è più grande quattro sei volte di più delle Ostreghe, e dette Ostreghe, ò madre perle vanno sempre costegiando dietro alla riva del mare, e si và nutrendosi di quello trovano al longo di dette Rive, abenche molti autori antichi & anco de moderni dica che dette Ostreghe venga à galla del mar [8] à pigliar la rosada, e che con quella Rosada forma le perle à me non mi quadra questa Ragione, perche detto Animale non à di bisogno di umido stante che sta sempre nel mare, e poi come la rugiada pol formar la perla, quando cade la rugiada non cade à gociolla come cade la pioggia, ma cade come una piccola nebia onde non a corpo ne forma non pol ne anco fermarsi ne far forma alcuna, ma dirò ben io che detto animale essendo rinchiuso in due cochilie nominate madre perle essendo detto animale di natura calidissima, onde quello che mangia con il suo gran calore purifica il cibo, che và covandolo resta attaccato à detta cochilia, è nel più e meno va purgandosi va facendo più forme grosse, è piccole e con l'aiuto della madre perla và maturando alla perfettione il lor frutto è quando sono perfettionate, e bene mature, crodano come crodano li [9] frutti dal albero, ò per questa maniera che ò descritto, ò per questa altro che son per dirvi, la madre perla essendo prodotta dal mare, e havendo nel suo centro detto Animale, già detto ostrega, la calidezza di detto Animale col suo respiro faccia accrescere in più lochi e in più forme la madre perla come si ritrovano, pigliate qual pensier di doi quello più vi agrada perche uno di questi doi certo, e quelli che hanno la pratica di detta pescha di perle non vanno a pescar delle Cochilie, sijno non sij passato li trè mesi di Primavera, all'hora passato il tempo che possino pescare dette perle in fondo il mare, è pigliano quelle che trovano e riduchano tutta la peschaggione insieme, e poi fornito di pescare aprono le Cochilie, e cavano fuora le Perle nelle forme che ha prodotto la natura: la miglior forma che deve haver la perla è di essere ben rittonda di modo [10] che pigliando quella Perla che si pretende sij rittonda si mette in un tavolino ben polito, e mentre detta Perla sij sopra à detto tavolino quando vedrete che non trova loco da firmarsi potrete dire quella perla è tonda la seconda forma, e di essere impero come un pero moscardino la terza forma essere bislonga in forma della Cipolla, ò de Pori freschi che sono come le Cipolle, la quarta forma è, di essere come le Lupini in questa forma li Gioielieri, e Orefici le chiamano Bottoni di Perla, la quinta forma essere come triangolare che più che meno, e queste sono chiamate scaramazze molte altre forme si trova mà non si commune come è queste descritte delle scaramazze ve ne sono di meglior forma l'una dal altra, e quelle che son meglior forma dicano perle dolce. Molte qualità di grossezze si trova, in dette perle ma la più grossa, si dice sia la Perla che à il Rè di [11] Spagna, e la chiamano la Vedova perche non si trova la compagna, la prima grossezza e la semenza, e poi vengano dietro le Migliarè che sono quelle che si adoperano à richamare, appresso vengono quelle di mezo grano l'una è và poi seguitando sino a quaranta, ò cinquanta grani, L'una da collo, le più grosse ch'habbia vedute; è erano belle di altre forme ve ne sono di maggior peso assai. Alla Madona di Loreto nel tesoro vi è una Perla che forma della figura della medema Madona, è cosa di gran stima, e curiosa da vedere. L'Imperatrice Leonora hà havuto da me una figura d'un Santo Michele longa un dito tutto il corpo era solo una perla onde si trova molti scherzi che fà la natura, e li gioilieri la propriano conforme al naturale che rapresenta. L'acqua che deve haver una bella perla debbe essere candida, e pelagione lustra mentre haverà [12] questo si puol dire Bella acqua di perla, se ne trova che sono bianche, mà il lustro che hà del matto, non paiono perle fine, ve ne sono che è di un'Acqua che tiene un poco del Gialetto questa natura di Perla, di quest'acqua ogni poco che la porti col sudore, e che la tenghi nelle cose muschiate possano sperare presto che venirano Giale affatto; Ve ne sono di un acqua Piombina che anco queste non si puol dire bel aqua, e paiono al Collo sempre socide, ò sporche per meglio intendere di tutte le sorti di perle sono formate una pelle sopra l'altra, come sono le Cipolle, è molti si dilettano di pigliar le perle grosse Gialle, e ritonde è quelle li levano la pelle Una che trovano la pelle bianca, ma questo va à fortuna, perche se la perla s'è ingialita che sij un pezzo assai maggiormente il Giallo, e penetrato sino al ultima pelle, se è pocho tempo [13] sij ingialita, pocco avanti sarà penetrato la Giallezza la prova me l'hà fatto conoscere, e quanto io dico. Se una perla Scaramazza grossa di dodeci, ò quatordeci Caratti levandoli le Pelli voi trovarete havere di quella Scaramazza una perla tonda mà di meno peso assai mà sarà di più Valore che non era quando era Scaramaza.

[14]

SECONDO TRATATTO. Della Perla Occidentale, ò Scozesa, come vogliamo dire.

La perla Scozesa si trova in certi Rij, li quali generano Capparozoli mà grandi, e di dentro sono inargentati come sono quasi le madri Perle da questi danno alla lume perle di più forme mà più di quelle tonde che Scaramazze. L'acqua sua non hà del lustro ne meno troppo bianca. Se ne trova la più gran parte in Baviera ve n'è che hanno del Rosetto del Color Piombino ma le più belle sono color del Latte nella Giermania ne fanno de Veci da collo, e sono stimate ne vidi una in Venetia di dette perle Cozesa che era bella grossa Tonda, e fù venduta 500. ducati di Venetia, ma posso dire che è la più bella che habbia veduto di quella natura.

[15]

TERZO TRATATTO. Della natura è qualità che deve haver il Diamante.

Il Diamante e il Rè delle pietre pretiose, e questo è perche è la più dura pietra di tutte l'altre pietre ò Gemme, perche fregando detto diamante con più dura pietra che è il Zafiro appresso lo fà andare in Polvere, e lui resta intatto senza dispolirsi nulla, e per questo tiene il più gran polimento, la più vivacità, il più gran splendore, di tutte le altre Gioie. La enesenza sua è frà campi Arenosi, e nel loco dove si trova detti diamanti, e nominato e dar à pato nell'Indie Orientali, che in detto Terreno, escano fora diamanti, in forma di gereli, ò sassetti per meglio intendere ma si và alla fortuna, perche li mercanti piglia tanto terreno alla misura conforme l'acordo che fanno con il patrone del terreno, [16] e se si trova assai diamanti, e fortuna del mercante, e se non se ne trova in detto loco che a pigliato a misura è suo danno? Mà il più gran Diamante che io habbia veduto, e che si vede è quello del gran Duca di Toscana. Questi terreni dove si trovano li diamanti se ne trovano di più colori, e di aque di più sorte, mà il vero Diamante di sua vera perfetione deve essere di aqua biancha, di bella forma, che non sij tanto fondo mà proportione alla tavola è che non sij discantonato, che non habbia nè ampole, over ponti neri, nè giaci, e ne anco nevoli, quando non haverà alcuni di questi diffetti ò grando, ò picciolo che si sij puol dire perfetto Diamante mà se ne trovano di color gialo, che hà del Azzuro che è bruno, color di Calugine di tutte quest'acque sono imperfettione del Diamante, e ne meno non vagliano il valore delli bianchi benche sijno veri diamanti mà se si ne trova di un colore che sij grando, e che la pietra sij di bella forma [17] netta, perfetta senza alcun difetto come hò narato, e che il colore che detto diamante è sij bel colore, e stimato assai tanto quanto fosse bianco perfetto, & anco di più per la rarità, e stravaganza della natura. Come io hò havuto in mia mano uno che pesava trenta sei grani di color di Rosa adiamantato perfetto che il Cardinal Ghisi volse dar una gran soma di denari, mà non si potessimo accordare benche dava più che se fosse stato biancho perfetto; vi sono li diamanti fiamenghi così nominati nell'Italia mà nella Franza dicono Pietre, ò Diamanti senza fondo, e dicano il vero perche sono diamanti sottili, e senza corpo che tutto quello che è, si vede. Di detti Diamanti hoggidì son in grand'uso facendoli sopra le sue facette, e al presente dicono Diamanti à facetta, ò Rosette di queste convien osservare che sijno di bell'acqua bianca, & che sijno ben lavorati, e che non habbiano gran bordo, accioche nell'opera faciono vista assai, e pesano poco [18] perche ogidì li diamantari cercano di far che le pietre pesano assai perche li vendano à peso ma quando si vendeva il Diamante allora cercavano di lavorarli bene ei fussero stati di poco peso allora si vedeva delle belle pietre ben lavorate.

[19]

QUARTO TRATATTO. Della natura, e qualità che deve haver il Rubino.

Della naturalezza del Rubino, e si trova nella giera in forma di Cogolo come sassetti, e se ne trova verso la miscaglia, & anco di Levante, che molti Levantini nel portano à Venetia, da far lavorare. Il Rubino si chiama Rubino perche è Rubicondo di Colore, e più acceso sia, è più stimato ma se poi anche è troppo carico di colore, tirerà sul colore del ingranata, che non sarà del suo bon colore mà il colore che non sij troppo chiaro ne troppo scuro à quello si dirà bon colore che parerà un carbone aceso, & anco sono molte opinioni che un Rubino di perfetto colore di grandezza straordinaria, senza taroli senza nevoli, senza giaci bellaforma, senza essere discantonato, non havendo alcun di questi diffetti si puol dire pietra perfetta, e Rubino Carboncio [20] come sono molti della medema opinione la durità di detta pietra, ò quanto è il Zafiro che è la pietra più dura d'oppo il Diamante. Se vi sono di color di Rosa, e più chiari, e più scuri essendo tutti Orientali se ne talia, ò lavora in più forme in quadro adiamentati in ottangole, cioè in otto facie in tavola di sopra e cogolo sotto, e questo è il taglio più comune del Rubino.

[21]

IL QUINTO TRATATO. Della natura, e qualità del Zafiro.

Delli Zafiri ve ne sono di più sorti, in più lochi se ne trovano, mà li veri, e quelli che vengono dall'Oriente, e quelli si dicono Zafiri Orientali, se ne trova anco nella Francia, à Opui, in Novergna, e sono più duri dell'Orientali è tengono un colore turchino Cuppo, e se per sorte li Gioilieri, ò Orefici li vogliono imbianchire col foco come si fanno alli Orientali perdono il Carbone è il tempo, che tengono sempre il suo colore, la natura di detti Zafiri vengono dalla Gera in forma di Cogoli, ò Gereli, e di più grandezze, e di varij colori, che più scuri, che più chiari, mà la perfettione di un bel Zafiro è di essere un bel color turchino non troppo cuppo ne troppo chiaro, d'una belissima forma senza giaci, senza fumo, senza nevoli, nè meno ponti sù talvolta si ritrovano in dette pietre [22] mà non havendo alcun mancamento e che sij ben lavorato, color uguale, che il fondo della pietra sij proportionato al corpo, e alla tavola; e quando sono di color celeste, chiaro, e che sijno pietre belle nette, che non habiano alcun difetto come dico di sopra si puol dire pietre perfette, e quelle che sono chiare di colore sono quelle che si fanno venir bianche mettendoli frà duoi Crocioli ben ismaltati di terra Cretta acciò non piglijno aria, e in mezzo ad un gran fuoco di carbone sopiando bene fino che sij bene allumato il detto fuoco, e lasciando poi smorzare da se, e poi rompere le Crocioli trovarete la pietra candida mentre non tenghi di natura, ò non havesse qualche impichio dentro la pietra che il gioiliere non l'havesse badato, e questo si chiamano Zafiri bianchi che legati in Oro sijno bene messe su la sua foglia paiono diamanti, vi sono delli altri Zafiri Giali, e quando sono di bel color d'Oro, e perfetti senza alcun difetto come ho già descritto nelli altri, e [23] questi si chiamano topazzi Orientali; ve ne sono anco di color di Viola anco questi quando sono di un bel colore sijno pietre nette senza alcun mancamento quelli si dicono ammatiste Orientale il colore fà la distintione del nome della pietra mà son tutti Zafiri; ve ne sono di Color di aqua marina, e di color di Grisolicha che è un color Verdosino anco questi sono della medesima spetie, e son tutte d'una durità; Guardate che le pietre sijno grande, e perfette senza mancamenti. Son anco di valore assai per la rarità trovandosene poche come anco dell'ochio di gatta Orientali, anco questo e un Cogolo di Zafiro che è machiato di Canzante colore con certa linea per dentro quale pare un arco per dentro è forma la lampidezza dell'lume dell'ochio del Gatto, rende un splendore all'oscuro come fà proprio l'ochio di Gatta che camina per casa, e questi sono in gran stima quando sono d'una buona grandezza e di bella forma, e quelli colori che [24] tiene campeggiano bene e sijno trasparenti la pietra ben polita vagliono delli denari assai. Ne volse far comprar uno al Serenissimo Duca di Mantova deffonto in Venetia di grani ventidue, e li volse dare mille Ongari, e non lo volsero dare, prettendendone mille dopie.

[25]

SESTO TRATATTO. Della natura, è qualità nel Balasso.

Il Balasso, è pietra più tenera del Rubino, e di color di Rosa anco lui nella ghiera si ritrovi in forma di sassetti, ò in cogoli li lapidarij li lavora in forma di Rubino ma tengono una tal grasezza che danno del fastidio alli lapidarij à polirli, dette pietre sono in stima quando sono grande è di perfetto colore come hò detto e sijno nette le Pietre senza giaci è senza nevoli ma che sij perfetti, e di bella forma anco questa Gioia la porta i Levantini di Levante.

[26]

SETTIMO TRATATTO. Della natura e qualità della Spinella.

La Spinella e una pietra di color del fuocho, non è colorita come il Rubino, e più caricha che non è il Balasso, anco questa si trova frà la Gerra per sua natura in forma di cogoli ò gerelli per meglio intendere vengono di Levante ma non son dure come sono le pietre Orientali & anco al polimento tiene delle grassezze che non piglia quel Polimento assiuto come altre sorti di pietre à questa li lapidarij m'intendono quello voglio dire, quando se ne trova di perfetto suo colore e sijno di bella grandezza senza mancamento alcuno è una bella pietra, & anco è di stima legata che sia in Oro risplende come una bracia di foco.

[27]

OTTAVO TRATATTO. Della natura, e qualità delli Topatij Indiani.

Li Topacij Indiani sono di color gialo, e più carrico, e il color sono le miliori anco questi si trova nella gera, e sono cogoli per natura si chiamano indiani perche vengono dall'Indie e nell'Italia li porta questa Gioia li Levantini ma non hanno la durità come quelle Orientali hanno una similianza, assai mà dove non è la durità non è anco la vivacità nel polimento come sono nell'Orientali; le dette pietre se ne trova de grande, e di bel colore, e mentre sijno nette non habbia nella pietra ne giazzi, ne fumi ne taroli che sij perfetta è di stima e ch'il colore non sia ne troppo scuro ne troppo chiaro pol dire un bel topazo Indiano.

[28]

NONO TRATATTO. Della natura è qualità del Zargone.

Il Zargone è una pietra, ò Gemma la più curiosa, e fantastica che sij frà le gemme perche molti Orefici, e Gioielieri li pigliono per diamanti fini tanto se sono in Brechia, come anco se sono lavorati à facetta come li diamanti ma che sijno lavorati da un bon lapidario, perche tutti non sono boni à darli il polimento à questa Gemma se non li hanno bene in pratica, e ne habbino lavorato più d'una volta questa Gemma si trova in Francia nella Provincia della vergna vicino alla Città di Opui. Vi è un Rio che quando piove mena giù de i monti molta Rena, e frà questa Rena vi si trova gran quantità di zargone così nominato in quel Paese, e per tutta la Francia, e di colore del zigolo tirando al naranzo scuro [29] ma lucido risplendente all'ochio è sono in Brechia di varie forme, ma piccole Brechie, la più grossa che habbia veduto in grande quantità e stata grossa come un ceso di queste pietre alli Spetiali li vendon per Giacinti Orientali, mà sono inganati. A Venetia se ne trova dalli droghieri di dette pietre la quantità che si vole li Gioilieri le cercano le più grosse e le più chiare, e le più nette che non habbino giazetti, e poi li pigliano, e col carbone acceso che facia la vampa mettendoli sopra dette pietre diventano subito bianche al sentir del calore, e paiono brechie di diamanti come sono poi fatti bianchi quella quantità che vogliono darli al Lapidario che le lavorino bene à facetti come hò già descritto, e messe dette pietre lavorate che sijno in un scatolino sopra la cera bianca che più di quattro Orefici le piglierano per diamanti, e questi li dicono diamanti di Francia, ma non hanno [30] la durità, benche hanno il polimento del diamante.

IL DECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità dell'ingranatta di Soria

La granata di Soria è di colore del Vino, bello e rosso, chi più chiaro, chi meno ve ne sono anche del color di Viola; la natura sua si trova nella gera in Soria, e per questo porta il suo nome della Patria, in forma tonda come balle da Moschetto di più grosse di più picole ne porta assai nell'Italia gran quantità li Armeni di dette pietre se ne fà gran lavorieri massime di quelle che si lavorano per mettere nei fili per far Vezzi, ò Colli per le donne, ò brazalini, ò corone, ma le pietre per li Anelli quelle che sono le più chiare, e le più nette di meglio colore si fanno in pietre per metterle nelle gioie, e le altre [31] le lavorano già come dissi, e se ne lavora assai in Ferara, in Cremona, in Venetia, e sono le meglio lavorate, e quelle che tengono il color di Viola che sijno belle, e grandi, e nette senza alcun mancamento li fanno passar per Amatiste Orientali, e benche non sijno che Granate; Vi sono le Granate di Boemia pure si trova in Boemia nel Regno le quali portono il loro nome della Patria, usciscono di un torrente di Aqua frà due monti, e la Rena che mena detta acqua da detti monti si trovano dette Granate in forma di Granice, che più grossa che picciola, mà di grosse sono rare, & Oro di stima assai; il color di dette pietre è un rosso che tirando al color del fuoco, e quando la pietra è bella, netta, ben polita messa sopra la sua foglia fà tanto bene legata, che pare un carbone acceso, & anco hà simpatia col carbone affocato, perche mettendola detta [32] pietra nel foco ardente non si guasta come fà quella di Soria, ne meno perde il suo Polimento, anzi li Orefici in Germania li Smaltano sopra varie cose come si fà su l'oro, e nella medema Boemia, li chiamano Rubini di Boemia, e se di dette pietre se ne trovasse di grande in numero assai si cavarebbe de denari anche assai, una che grande come una cinquina che fatto il Sigillo dell'Imperatore li costò cent'Ongari.

[33]

UNDECIMO TRATATTO. Della natura è qualità del Giacinto Labela.

Il Giacinto Labela molti li dicono Giacinto Orientale, e in Roma li dicono Giacinto Guarnachijno, anco questa spetie di gemma la enessenza sua viene da una vena di minera nel Levante, di sua natura, e Brechia di color naranzato scuro di durità del Ingranata, se ne fà poche in pietre di Anelli perche li Armeni ne portano poco nell'Italia, e quelle che portano lo portano à Roma, à vendere alli Spetiali, perche li pagano fino à dodeci ducatoni l'onza, brutto e bello, perche sij Guarnachino del vero, perche li suoi Medici, e Protomedici non vogliono admettere che d'altra sorte di Giacinto possi mettere nelle loro compositioni, ma se à caso si trova di queste pietre lavorate per Anelli riusciscono tanto belle che li [34] Gioilieri li danno nome di Pietre Armendine, è la più parte di dette pietre hanno per sua naturalezza un si vago colore che rallegra il cuore à mirarle, & anco sono rare quelle che habbiano diffetti perche per il più di quelle che hò vedute tutte nette.

Tutte le pietre già descritte in questo primo tratatto sono le più dure di quelle ch'habbiamo à descrivere, perche queste nascono dalla terra, e dalla sabia è l'altre nature che seguitano da Roche de monti onde si trovano.

[35]

SECONDO TRATATTO.

Delle Gemme over discorso sopra le più
tenere di quelle descritte perche
queste che habbiamo à tratare
la natura loro sono roche
che si trova
frà li monti.

IL PRIMO TRATATTO. Della natura, e qualità del Smeraldo.

Il Smeraldo per sua natura e Rocha, e di color verde, e si trova nell'Indie nove onde li Spagnoli che ne sono patroni ne portono quantità in Italia, e il Sig. D. Pietro d'Aragona mentre era Imbassatore in Roma mi fece vedere un sasso che li volse quatro persone à portarlo per farmelo vedere è questo era in forma di un monte, è quello era un pezzo di [36] Rocha di Smeraldo dove si vedeva dentro tochi di Smeraldi di bella grossezza, e mi disse l'haveva portato dall'Indie dove lui era stato Vicerè in quelle parti, e quando partiva di Roma voleva andare alla Santa Casa di Loreto, è li voleva portar quel presente, à donare alla Madona di Loreto, e che ne sij la verità nel tesoro hoggidì di Loreto, si vede. Ve ne sono di più sorti di colori. Ve ne sono di verdi scuro di verde come l'erba, ve ne sono di verdi chiaro, e ve sono di bianchi con un non sò che di colorino, ma questi lavorandoli li lapidarij di Venetia và via quel colore, resta una pietra secha con un gran polimento che legati li fanno parere diamanti, e li dicono diamanti di Venetia mà il vero colore che deve havere un bel smeraldo è di essere ne troppo verde, ne troppo scuro, ne troppo verde chiaro, ma un color di mezzo il quale è grato all'ochio, e vi ralegra [37] il cuore, che trà tutte le geme non sij che rallegra più di questa, quando è pietra bella e di bel talio assiuta di aqua ben lavorata di bella grandezza è che sij netta senza giazo, senza herba che per sua natura porta seco a fine che sij netta perfetta si puol dire una bella Gioia, è di gran stima ve ne sono anche di questi Orientali che sono duri come Rubini ma non riuscischino belli da mettere in opra. Gli lapidarij li lavorano in più taglij in quadro Idiamentati, in Ottangoli, mà in questi due tagli bisogna che sijno belli, e netti se hanno da essere tagliati in queste forme ne tagliono in tavola di sopra, e cogoli nel fondo, bisogna che li Orefici, ò Gioilieri sijno lesti nel comprar smeraldi lavorati massimamente quando sono legati che non s'inganano perche hoggidì se ne fanno tanti di falsi che paiono boni, se ne fanno di vetro, & anco di Pasta e delle dopie di Cristallo e per meglio contrafarli vi fanno essere delli [38] Giaci in un qualche cantone, overo dell'erba dentro, il compratore che s'intende di Gioie vedendo quelli difetti li pigliano per fini, mà poi quando viene alla prova resta ingannato. Debbono esser avvertiti, i Gioilieri à comprar dette pietre sciolte, essaminarle bene, e col peso della mano saper conoscere il peso che debbe haver quella pietra se fosse fina, perche se sarà di vetro sarà legiera, & trasparirla contro l'aria vederà delli ponti che fà naturalmente il vetro, e se è di compositione di pasta, sarà pesa alla mano, perche la gioia della grandezza che si trova essere tenerà un peso che sarà più grevo del vetro è più legiero della pasta, mà a questa cognitione di conoscere le Gioie fine al peso della mano vuol essere gran pratica, come anco a conoscere il polimento di una pietra dura da una tenera senza tocho di lima, la pratica fà il tutto e benche legesti cento libri che non trattasse d'altro che di [39] Gioie ne anco per questo si puol pigliare una cognitione tale, vi descrive bene le maniere che si deve tenere, e osservare per far la pratica, e quando vi vien presentato qualche Gioia di gran valore havete da riguardare prima il personaggio che ve la vuol vendere, acciò se vi volesse ingannare, sia bono a mantenerla, e se per sorte si trova detta Gioia legata d'acordo havesse fatto il pretio, avanti darli il denaro, levar la pietra da l'Oro, così si vede l'ingannatore, e non si resta ingannato.

[40]

SECONDO TRATATO. Della natura, e qualità del Giacinto over Grisopazzo.

IL Giacinto Occidentale è la sua natura è Rocha, che si trova in più loghi nella Franza, nell'Isola di Madigascà, & anco in altri lochi, il suo colore è naranzato, che più scuro, che più chiaro, questa pietra ò gemma è di natura grassa, e se alcuna si trova asciuta, e sij ben lavorata riuscisse anco bella, mà deve essere senza mancamento alcuno cioè senza giaci, senza ponti, e senza fummo di bella grandezza. Onde li Romani il chiamano Grisopazzo è di questo fragmento li Spetiali quì nella Lombardia l'adoprano per far la confettione di Giacinto.

[41]

TERZO TRATATO. Della natura, e qualità dell'Amatista.

Questa natura di Gema, ò Gioia e Rocha si trova in Francia nella Catalogna, e nella Germania è di color Violato ne troppo scuro, ne troppo chiaro debbe essere il buon colore; quelle che si trova in Francia nella Provincia di Novergna sono scurotte con certe vene che hanno un poco di nero, quelle di Catalogna sono più chiare di colore, sciolte si vedono, che paiono mezze bianche, e meze violate, mà legate che sijno in opera fanno bona riuscita perche s'unisce il colore, quelle che si trovano in Germania sono piene di colore, e Grasse di natura onde lavorate che sijno sono sombre, non hanno quel spirito come quelle di Catalogna, ve ne sono di quelle che si trova in Cartagine, le quali si chiamano Amatiste [42] di Cartagena, questi sono pezzi grossi di bella grandezza, mà sono quasi bianche, mà tiene una vivacità bellissima con un gradilin dentro chiaretto. In Turchia ne fanno stima assai; ne venne anco da Madegascà, queste sono di bel colore uguale tiene del porporato, e sono nette senza giazi, senza fumi, senza alcun difetto, così dovrà essere tutte le gioie, perciò se di queste nature di Gioie se ne sono gran quantità che se ne trova in molti paesi, e si lavorano in più maniere, e molti sono della opinione che havendo questa pietra adosso che tochi la carne presalva à un grande bevitore che non s'imbriaca per quello che hò inteso lascio la verità al suo loco, di detta Gioia se ne lavora assai in Genevra, e ancho in Germania, e nella Catalogna, mà le meglio lavorate sono quelle di Genevra, se ne trova di dette Pietre in Franza di pezzi grandi che se ne fà anche [43] di Colone de pietre d'Altare per adobbi, e delle tavole, e molt'altre cose, questa gioia non hà gran valore per la gran quantità che se ne trova, ò cosi se ne spatia ancora assai per il buon mercato.

[44]

IL QUARTO TRATATO. Della natura, e qualità del Topaccio di Boemia.

Questa pietra ò Gioia hà della simpatia con il Cristallo, perche se ne trova assai nei medemi paesi, e lochi onde si trova il Cristallo, e tengo per certo che questa spetie di Gioia sij Cristallo Gialo, mà non è tutto di un colore uguale, ve ne è di Gialo adorato, e di Gialo Apaiato, e di Gialo bruno, & anco se ne trova de pezzi grossi, io ne tengo uno, che pesa libre cinque lavorato à facetti in forma di un monte per mettere al piede d'una Croce de medesimi topazzi, che con cinque topazzi faccio la longhezza di una Croce di un bracio di mesura, e poi il piede che la risalta d'avantaggio, e altre due pietre che fanno li brazzi della Croce, e tutte le sette pietre sono di grandezza straordinaria, e nette, perfette come molti l'hano vedute, quando sono pietre grande, e nette, è bel colore [45] adorato sono anche di stima, ne tengo un'altra che è grande quanto un Ovo ottangola di un color superbo per mettere à un Piviale della medema misura ne hò rifiutato ducatoni cinquanta di detta pietra se ne serve anche per far adobbi de Mitri de Corpi Santi; ad ornamento anche de cornici di Spechij in molte altre occasioni si applicano e detta durità di dette pietre è come il Cristalo di Rocha.

[46]

IL QUINTO TRATATO. Della natura, e qualità della Grisolicha.

Questa Gema, e chiamata in Franza Peridò la qual gema, ò gioia, è Rocha & è tenera al taglio, mà è tanto più difficile al darli polimento che li Lapidarij bisogna sijno ben pratichi al lavorarne, perche per natura è una pietra Grassa in se stessa e quella Grasezza da fastidio alli Lapidarij, e li Mercanti che le vogliono far lavorare, li costa più il lavoriero talvolte, che non li costa la Gioia, il suo colore è verdosino che più scuro, che più chiaro, mà il color di mezo è sempre il meglio è il più bello, se ne trova di tutte le grandezze, e sono per il più nette senza mancamenti anco di queste se ne falsificano assai, mà il Gioiliero deve guardare quando compra bene la pietra, e trasparirla, e [47] vedere se tiene pontini di vetro se è troppo pesa alla mano del suo ordinario puol dire che de compositioni, over falsa di questa Gioia li Spetiali non ne adoprano sono di pocca stima, perche facilmente si dispoliscano, e à ripolirle ci vuole della spesa assai.

[48]

IL SESTO TRATATO. Della natura, e qualità dell'occhio di Gatta Occidentale.

Questa sorte di Pietra che fà l'occhio del Gatto è Gioia tenera come spetie di Agata Occidentale, la sua imperfettione la rende perfetta per fare la naturalezza dell'occhio, che essendo molto intrigata, e con naturalezza Gatezante, forma il splendore dell'occhio che fà il Gatto alla notte, e la bellezza di detta Pietra è quando fà l'Arco nel mezo come una linea, che voltando la pietra per ogni verso giochi quella linea bene per tutto di dette pietre se ne trova de grandi, e di piccoli, mà è di poco valore, mà li Orientali, che sijno perfetti, sono di un gran valore, la forma di dette pietre le lavorano in forma di ochio, e con più bella forma vengano al lavoriero, e che Gatescano bene se ne fà anche conto, queste sorti di pietre vengono di [49] Levante. In Germania sono in uso grande le adoperano per adobar fornimenti da Cavallo de grosi, e de piccoli ce ne sono di altre sorti di ochij, ochio del Bove il quale è una simile natura di pietra, ma è nera con un Gateso per dentro che manegiandola gli vedete come una pioggia d'Oro per dentro se ne trovano poche, e pochi anco che le conoscano, vi sono altre spetie di ochij li quali fanno l'ochio di Pernice ò sono machie naturali che si trovano nelle Agate ma li Lapidarij che vedono quell'occhio così naturale che si trova nell'Agata lo tagliono fora dandoli la forma dell'ochio con un poco di incavo di sotto per metterli in opera acciò che la foglia li faccia il suo gioco, & tanti altri ne sono che formano ochi di più sorte, ma tutti spetie di Agata, ma basta solo riguardare la machia che fà l'ochio, quel ochio che rapresenta in perfettione le fanno servire [50] dandoli il nome conforme si vede che rapresenta la natura, & anche di questi se ne falsifica legati che sono li danno tinte che fanno parere quell'ochio che loro vogliono, benche non sij.

[51]

IL SETTIMO TRATATTO. Della natura, e qualità delli Opali, e Girasoli.

Questa sorte di Pietra è Gioia la più bizara che sia trà tutte le Gioie à mio parere, Ella è di Rocha non troppo dura ma hà una qualità diferente dalle altre Gioie, perche questa hà tuttili belli colori che tiene in sè, e vedete qual colore voi desiderate; se la volete bianca, è bianca, se la volete rossa, è rossa, se la volete verde è verde, se la volete azura, è azura, la desiderate giala, gialezza, à fine tiene tutti li principali colori che potete desiderare, e mentre la maneggiate vi fà l'iride da un'altra parte pare un cane moscato d'ogni colore à mirarla quando sono delle belle perfette che spicano li loro colori distinti, e carichi è vivaci sijno d'una bella grandezza, sono anche di stima assai ne hò havuto uno ch'era di tutta perfettione, grosso come un'ovo di Colomba [52] il quale lo vendei in Parigi, à Monsù d'Arisomon, che tien Galeria di cose superbe, è mi diede cento Louesi d'Oro di Franza, li belli come descrivo vengono di Levante, ma ve ne sono che si trovano in Germania li quali sono più teneri, e non sono così spicanti di colore, che risalta fora della pietra, come fanno quelli Orientali, hanno bensì li colori ma smorti, non hanno quella vivacità nel polimento, come li altri, mà questi di Germania sono più trasparenti. Vi sono li Girasoli così nominati dalli Gioilieri, anco questa Gioia è quasi una medema spetie in quanto alla durità, ma è ben vero che questi si chiamano Girasoli perche nella pietra, vi pare un Sole dentro, che giri anco questa si trova dove si trovano li Opali, talvolta si trovano frà queste pietre, in vece di girar il Sole, gira la Luna, e pare proprio al scuro, sij una Luna, che risplende frà le tenebre, e a questa pietra ò Gioia, li Gioilieri non la chiamano Girasole benche [53] sij la medema spetie, nulladimeno li dicano la pietra della Luchiola, perche fà il lume, come fà la Luchiola la notte, la perfettione di detta pietra è haver quel lume ben vivo, e ben chiaro, e il corpo della pietra habbia un poco del bruno, perche compare più il lume, anco questa è una sorte di pietra bizara, e non è tanto commune, come sono l'altre di questa natura di pietre, ne hò maneggiato qualchuna, e anco belle, e ne hò fatto esito con gran utile principalmente à quelli li quali si dilettano della curiosità delle Gioie di haverne delle più belle, e delle più bizare, è l'ultima che hò maneggiato la donai al Dottor Cavalli Gentil'huomo e Medico in Verona.

[54]

OTTAVO TRATATTO. Della natura, e qualità dell'Acqua Marina.

Le Orientali sono Zafiri che è di colore di acqua del mare, ma parliamo delle Ocidentalli, che ne sono di Rocha, e non sono più dure del cristallo, si nomina acque marine, perche è del color dell'onda del mare se ne trova nell'Alsazia, e nell'Albania, è queste sono le più belle, è quelle che sono color più carico sono più stimate, massime quando sono senza mancamenti alcuno, come dire senza giazzi, senza fumo? Pigliano gran buon polimento perch'è asciuta pietra, e ve ne sono di quelle che tengono un acquetta, che quando sono legate paiono Zafiri tanto mostrano bel polimento benche sijno tenere di natura, se ne trovano di più grandezza, e di più color ma tirando sul medemo colore di acqua marina.

[55]

NONO TRATATTO. Della natura, è qualità della Turchese di Persia.

La Turchesa di Persia, e la più fina, è quella che hà il più bel turchino, le vere sono trasparenti guardandole contro l'aria, questa Gioia e Rocha, e li Francesi la chiamano Turchese di Rocha Vechia, il nome che porta di Turchesa, e perche hà il color celeste, & anco in più parti se ne trova in Turchia in più luochi della Turchia, e per questo è nominata Turchesa, gliene sono di differenti colori di celeste scuro di celeste chiaro, mà il vero colore è quello non sij tanto cuppo, ne troppo chiaro, e la più fina Rocha di dette Roche di Turchesa, e la Persiana come già hò detto per conoscere che sijno di quelle di Persia guardar prima il polimento, e poi anco qualche vena nera che porta seco, ma è meglio che dette vene nere l'habbia di sotto la pietra, che in [56] cima, perche fà brutto vedere, per essere una bella Turchesa, conviene che sia di bel turchino, una bella forma, che habbia dell'altezza fora dell'Anella; e senza taroli, che per ordinario ne hanno senza vene color uguale non habbiano del marmorino, e sij di bella grandezza, sarà pietra di stima assai, massime al tempo d'hoggi che sono rare, anzi si dubita che la Rocha di Persia, sia persa. Mà a me hà detto un Persiano, che il Rè di Persia, per quanti ne trova, le vuole per lui, perche ne fà coprir delle muraglie di camere, coperti detti muri di dette pietre, per me lascio la verità al suo loco, dico quello me hanno detto. Molti sono di opinione che detta Gioia portandola in dito, ò a dosso habbia la virtù che se viene à caschare quel che tiene in dito detta pietra, che lui non si fà nulla, ma la pietra porta la botta, e si spezza, e dicono anche di più che havendo detta pietra à dosso, avanti usar il coito, la detta pietra è bellissima di colore, e poi [57] doppo è tutta turbata, e smarita di colore sò bene che le Malachitte, che sono quasi d'una medema spetie hà questa proprietà di rompersi ò spezarsi quando l'huomo casca ò da cavallo, ò dall'alto al basso senza sentir mal alcuno, e se anco la vera Turchesa per cosa certa quando vuol far cattivo tempo si tramuta di colore, li Gioilieri pratichi quando vedono cattivo tempo non cercano di vender Turchese, ma solo quando e bel tempo. Non pretendo di descrivere le virtù delle pietre, pretendo solo di descrivere la naturalezza della Gioia, la qualità che deve havere la perfettione che deve tenere, la Gioia, e la stima che se ne deve fare quando si rendono perfette, che sono tanti Autori antichi, e moderni che hanno descritte le virtù delle geme che tanto basti, senza che io ne descrivi d'avantaggio, anzi dette Turchese sono sogette à cambiar colore, che di turchino in verde, questo deriva tal volte dalla naturalezza della Rocha, e tal volta il bagnarle [58] con acqua calda, ò metterli vicino al muschio, ò cose odorifere, onde se una pietra vale dieci doppie in sua perfettione, venendo verda, non vale dieci lire di denari, ma vi sono molti Armeni, & anco Lapidarij che fanno far un oglio, il qual oglio li danno sopra à dette Gioie, ò pietre, e le fanno tornar il suo color primo di bel turchino, ma quest'oglio fà far l'apparenza tanto quanto stà humido detto oglio sù la pietra, e questo è un inganno fino che possi smaltire ò vendere dette pietre, perche in breve ritornano verde.

[59]

DECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità della Turchesa di Francia.

Anco questa Gioia, si puol dir Gioia perche si trova sotto terra una spetie di pietra ch'è di colore come il travertino, ma un poco più dura del travertino, la trovano questa pietra nelle Coline di Gascogna nel Regno di Franza, e per questo si chiama Turchina di Franza, questa pietra, ò Rocha vogliamo dire cavata che che sia scaldano un forno e li danno quel calore che loro conoscono, conforme la quantità della Rocha li vogliono mettere, havendo loro pratica, e caldo che sia detto forno, mettono dentro la Rocha, e serano il forno, e quando quella pietra sente quel calore fà un rumor dentro à quel forno, come fà il sale, quando si getta sul foco, e doppo lasciano rafredare il forno, e poi cavano fora dette pietre di un color turchino, havendo messo in [60] detto forno, pezzi grossi come la grossezza di una testa, ma quando le cavano si rendono in pezzeti piccoli, come scaie, ò tochelli che non saranno le più grosse come dita, ò come nozze, ma di un bel turchino, che fà vergogna alle turchine fine, gli Lapidarij di Gascogna, & anco d'altre parti le lavorano, ma dentro detti pezzi vi saranno delle vene nere, di quelle che non haveranno chiapato il bel turchino, ma il Lapidario con la sua bruzella và tirando via la imperfetta, e lavora la perfetta di colore questa non manca mai di colore come fanno le fine, resiste ad ogni cosa, non ce altro solo che non pigliano quel lustro à polirli come fà quella di Persia, ma dico per verità per godere all'ochio pigliarei quella di Franza, che sij di bel colore di bella forma netta, senza vene nere, senza marmorino che fosse perfetta se ne fanno de tavole, de brazaline, è di corone, & anco havuto delle figurine di medema pietra ma hora al presente per quello [61] mi vien avisato da quel Paese, si và perdendo la Rocha, e se ne catano qualche poche, costano più il cercarle, e cavarle che non cavano il denaro, à venderle lavorate, se faceva gran quantità de pietre d'anelli, e da rosette, che per tutta l'Italia, la Franza, la Germania, & altre parti ne hò fornito di tutto loro bisogno che havevano quando io andavo per il mondo.

[62]

UNDECIMO TRATATO. Della natura, e qualità del Cristallo.

Questa pietra nominata Cristallo si puol dire anco questa Gioia perche è prodotta dalla natura, e non dall'arte, come il Cristal di Venetia, che fatto dall'arte, & tutte le gemme che vengono fatte dall'arte non son Geme, mà sono pietre false, mà quelle che nascono naturalmente sono Gioie perche l'hà create Dio, adunque di questa Rocha di Cristallo si trova sù li più Aspri monti delli Svizzeri, e molti hanno opinione, che sia Giazzo impietrito, & io dico di nò che è propria Rocha che si trova, e talvolta si trova delli pezzi della pietra marmorina connessa, onde parte è trasparente, e parte non è per non essere ben perfettionata dall'aria, nè anco è trasparente, se ne trova: de pezzi grossi, e grandi, e à Milano, [63] e dove al più capita, quelli il portano à vendere, e medemamente in quella Città vi è un gran trafico de lavorieri d'ogni sorte; e dà gran utile detto Cristallo alli Lapidarij, e Gioilieri, e Orefici, e Cristalieri, questa Gema la lavorano in tace da bere, in Vasi da poner fiori, in Santini da portar le donne, in Corone in balle per Lampade, e quando ne hanno de pezzi grandi che sijno netti, senza Giacij, senza fumo, senza alcun mancamento, li segano per far lume da specchi, per casse da ponere de Corpi Santi dentro, come già sono quella dove è posto il corpo di S. Carlo in Milano, non si poscia trovarne un'altra cassa simile come quella de pezzi di Cristallo di Rocha di quella grandezza come si vede hoggidì, e sono di tutta perfettione. Gli Lapidarij delli pezzi piccoli, tanti sono che li vivono sopra nel far brili, e doppie d'ogni varij colori come gran quantità se ne fanno [64] in Genevra, in Lione, in Parigi, e queste sono li meglio lavorati, e anco li più cari, così nell'Italia se ne lavora massime in Cremona, mà sono delli ordinarij in Bologna medesimamente sono meglio lavorati di quelli di Cremona anco in Venetia se ne fanno, mà non quella quantità come si fanno nelli altri lochi, mà li lavorano con gran maiestria, e con il quadrante, e li danno un polimento tanto buono, che talvolta l'occhio s'inganna credendoli Zafiri, perche li fanno pagar tanto bene, per essere belli in verità, la qualità di essere bel cristallo è, di essere biancho, netto, senza Giazzo, perche sono del bruno, e di color di calugine, e questo è di pocca stima, nè hò visto delle Croci grandi di Cristallo, delli Candelieri d'Altare, e di più altre cose, e li Gioilieri comprano detti lavorieri, ò opere di dette pietre e li trasportano in lochi, onde non ne [65] lavorano tanto de brili, quanto delle doppie, e queste pagano le male spese, e li Orefici a legarli in Oro, che quasi il fornimento della loro bottega per il più è di dette pietre, anzi nella Gioia più commune di tutte le Gioie, e pure quella che dà più utile di alcun'altra.

[66]

TERZO TRATATTO.

Di tutte le Agate, li Diaspri, li Sardonichi,
li Micoli, l'Apis Lasoli,
Ambra Giala, Corali,
& altri.

IL PRIMO TRATATTO. Della natura, e qualità del Coralo.

La naturalezza di questa Gioia è di stare nel fondo del Mare, e si pesca questa Gioia nel Mar di Messina, & anco verso Malta, in quelli mari, mentre che questa Gioia stà nel suo centro sotto all'Acqua salsa Ondeggia per il mare come fossero arboscelli, e rami di arbori, sotto all'acqua è mole, mà subito è fuora dell'acqua s'impetrisce subito, e diventa pietra dura, che stà al polimento della Rota, il suo vero colore e rosso, e come più carico sono è meglio, [67] e dicono sij il maschio, il più palido, e la femina, se ne trova di bianco, & anco di negro, di questi due sorti di colori non se ne fanno stima, solo quelli che tengono Galerie, e cercano d'haverne delli Rami intieri di tutti i detti colori per far vedere alli curiosi, ma del Rosso se ne lavora in più maniere per corone, per far colli per le femine, se ne fanno delli anelli, delle statue, e di più altre galanterie, nello Stato Veneto si usa assai le donne portarne al collo, mà grani grossi, mà però al più da persone ordinarie se ne lavora assai a Marsilia, a Ligorno, a Messina, anticamente si conoscevano le figliole che erano da marito in questi nostri paesi, perche portavano li Corali al collo fino che si maritavano, hoggidì non vi è più questa usanza, non si conosce le figlie, se sono da marito, ò maritate.

[68]

SECONDO TRATATO. Della qualità, e natura dell'Ambra Giala.

Anco di questa li danno titolo di Gioia, benche non nasca Gioia, mà diventa Pietra, e per natura si puol dir Gioia, mà questa non è altro Guma, che uscisse dalli Alberi nel Regno di Polonia, & io hò havuto delli pezzi di Ambra con dentro ragni, mosche impetrite dentro, li quali animali per sua mala fortuna si vano à possarsi à detta Guma, onde restano attacati, e col tempo diventa pietra, onde restano impietriti. Il Colore di questa Gioia è Gialo, mà se ne trova di più sorte, di Gialo adorato, Gialo appaiato, che più, che meno, in Franza fanno stima di quella appagliata torbida, in Italia quella di color dell'Oro, e trasparente; & io tengo, che sij la meglio, e la più fina, perche [69] e la più purgata, di medema gioia, hò veduto di molte belle cose in Roma, hò veduto un fornimento d'Altare Croce, candelieri, e lampeda, cose grandi, Corone gran quantità, vezzi per le donne, brazalini per li brazzi, e tant'altre cose che per brevità tralascio.

[70]

IL TERZO TRATATTO. Della natura, e qualità della Corniala.

Questa natura di Pietra ve ne sono di due sorti, l'una di color del Zizolo, e l'altra bianca nelle campagne di Roma, & anco per andar a Napoli, si trova certi sassi, li quali sono le corniola, e pietre dura, e li Antichi Romani usavano assai detta piena ò Gioia per far intaglij con loro Impronti de loro medemi, e anco de suoi Idoli, & anco memoria delle loro imprese li facevano scolpire dentro l'impronti delle donne à quelli tempi, e li portavano come fanno adesso le perle, e le Gioie, hoggidì cavando terra in quelle parti trovano sotto terra de medeme pietre di taglij antiche, che furono sepolte a quei tempi per cagion delle Guerre, la biancha serve per corone, e anco ne fanno colli da donna, peretti da orecchia, & anco la [71] Zizolina con più riccha è di color, è la più bella, anco di questa se ne fanno corone, & altre cose, e la più stimata, e la trasparente, ci è anco la calcidonia, che quasi una medema spetie, mà pare un pocco più dura, e di quelle, che sono trasparenti, che non è tanto latusa, come è la corciola, e tavolta di dette pietre se ne trova belle trasparenti, nette, e si tagliano per anelli, pigliano un bon polimento, che l'impatano quasi con il Zafiro bianco.

[72]

QUARTO TRATATO. Della natura, e qualità del Lapis Lazulli.

Da Ciprio, e da Spalatro si trova frà quelli monti questa pietra nominata Lapis Lazulli; è di color turchino; ve ne sono di più chiari, e di più scuri, quello, che più carico di colore è il meglio, se ne trova assai, de pezzi grandi, il più gran pezzo ch'habbia veduto è un anchona d'Altare che è in Roma nella Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Capella della Madona, e nella Capella di S. Lorenzo in Fiorenza; Capella per li depositi delli Gran Duchi di Toscana, ve ne sono molti pezzi grandi di detta Gioia, ma non mai alla grandezza, come quello che è in Roma anco nella Torre dove battono le hore; nella Città di Mantova, ve ne è un pezzo, che è il Scudo d'un Arma messa da quelli, che [73] fecero far la torre, e detta pietra essendo all'aria, quando si guasta il tempo, si inhumidisse, essendo spetie di marmore che quando vuol piovere, il detto marmo, è anco humido, e così fà la pietra del Lapis Lazuli, e quando vuol far bel tempo si rasciuga, e par più bella, il più fino di questa pietra, è quella che porta seco delle vene d'Oro, per dentro alla pietra, e dove si trova dette pietre, vogliono che sijno le vene dell'Oro, ve ne sono di quelle che tengono del marmorino, quelle ò del brutto di detta pietra, si fà del oltramarino per li pitori, si fanno anco delle Corone, & altre cose.

[74]

IL QUINTO TRATATO. Della natura, e qualità della Prasma.

Molti sono d'opinione, che questa pietra ò Gioia, sij la matrice, del Smeraldo, la qual pietra, e pregna di colore in modo tale che è sempre sorda, in un color verde mà smarito, dove si trovano li Smeraldi, si trova anch'essa questa pietra, non è di gran stima non se ne fà gran capitale, se non sono li Medici, che la stimassero per qualche virtù in quanto à Gioilieri, e Orefici, non ne fanno troppo conto.

[75]

IL SESTO TRATATO. Della natura, e qualità della Esada.

Di questa sorte di Pietra, ve ne è di due sorti l'Orientale, è l'Ocidentale, l'Orientale, è la più dura, e questa vien di Levante, e l'Ocidentale, se ne trova nella Germania, e nella Barbaria, quella Orientale, è di color dell'Oliva, mà scura, e quella Ocidentale, è di color dell'oglio bono, e pare in se li sij l'oglio dentro, se ne trova de pezzi grandi, anco questa serve più per là virtù che tiene, che per li Orefici, e Gioilieri, che ne fanno poco conto.

[76]

IL SETTIMO TRATATTO. Della natura, e qualità della Calamita.

La Calamita tiene una simpatia, con il ferro, è l'azale, come fà l'Ambra gialla, alla paglia che tira la paglia à sè, così la Calamita tira il ferro à sè, di due sorti se ne trova anco di questa pietra, l'Orientale, è l'Ocidentale, l'Orientale, che sij guarnita, di achiaio della grossezza di un ovo, tenerà attaccato libre cinquanta, di ferro, ma se sarà Ocidentale, della medema grossezza, e leverà una chiave ordinaria, farà il tutto, e anco sarà bona, in sua natura, ve nè anco quella che sarà pezzi grossi, haveva penna, à levar aghi, ò gughie, da cucire, nella Turchia, se sono assai, e li è la Ocidentale, e nell'Aleppo, e alla Mecha, vi sono la Orientale. Maumetto havendo [77] la cognitione di detta pietra, prima che altri del paese, li sapessero lasciò per testamento, fusse fatto una piccola Moschea, come à dire una Capella, à nostro uso fabricata tutta di pietra Calamita, & il suo corpo fosse posto, in una cassa di ferro, e detta cassa fosse portata in quella sua Moschea fatta di Calamita, sapendo la forza di detta pietra, che sentendo il ferro, haverebbe tirato à sè la cassa, con più forza, che non haveva li huomini, e che la portarono e cosi fece parere al popolo ignorante che haveva fatto miracoli, doppo morte, e questa cosa hà causato la maggior soddezza, di credere che fosse vero Profetta, & hanno dato fede, à suoi detti, e alla Mecha, hoggidì si vede la cassa, ò la Moschea, fatta di detta pietra Calamita se ne trova de pezzi grosissimi, e ve nè uno nel Palazzo de Piti onde habita il gran Duca di Toscana, [78] una pietra Calamita, che un paro di buoi, stentarebbe a menarla via, e tutti la vede chi và nel Palazzo, che è posta subito dentro della guardia, di detta pietra, se ne serve tutti li Orefici, che quando fanno le Lavature dell'immonditie, della bottega, l'adoperano, à cavar fora la limaglia di ferro, ò altri ferri che si possi trovare mescolati ivi, nella limaglia d'oro, ò argento. Serve per Galerie per mostrar alli ignoranti, la sua virtù, ma la principale virtù sua è per la bussola del navigare, nel mare senza lei non parerebbono solcar il mare, da ogni parte come fanno, & anco si serve assai à far Orologij da Sole, vi sono anco una natura di Calamita, che per una parte scazza il ferro e l'altra parte lo tira à sè, e se io non l'havesse veduto, non lo crederia, e questo me lo fece vedere il Signor Canonico Setala, Gentilhuomo di Milano, [79] quando mi mostrò la sua Galeria, & anco li sono la Calamita bianca che si tacca la carne humana, la quale serve à più cose che per brevità tralascio.

[80]

OTTAVO TRATATTO. Della natura, e qualità dell'Agata Romana.

Quest'Agata Romana, si trova nelli monti all'intorno della campagna Romana, e per questo ella medema Gioia porta il nome del loco si trova, e l'Imperatori Romani, la facevano cercare grandemente, che l'adoperavano per intaglij come hoggidì se ne trova sottoterra, e quasi tutte intagliate, il color suo tiene del nero, con una bianca mescolata con l'Azur, e se ne serve per corone, rosarij, hoggidì pigliando la vena bianca vengli nel mezo del grano, e ali duoi parà nera, è perche è dura, piglia un bon polimento, e fà ben in corone, quelle che si trovano intagliate si chiamano Nicoli, e la lingua Francese, li chiamano Onice, ve ne anche di trè colori nero, taneto, e bianco, azurino, questo è di più stima per li trei colori uniti, [81] e quando ci sono delli intagli boni, dentro che sijno ben fatti, e antichi sono per Prencipi, e per quelli che tengano Galeria, come ne tengo io una che è grande di più di una gran Genovina, essendovi intagliato dentro tutto il presepio, rapresentando tutti li personaggij, che si và al naturale essendovi in rilievo quindeci figure dentro la quale è posta in un santuario, per sua Maestà.

[82]

NONO TRATATTO. Della natura, e qualità della Agata Sardonica.

Questa pietra nominata Sardonica, è perche nella Sardegna, si trova, è pietra dura, e se ne trova de pezzi grossi, mà si segano in pezzi sutili, onde legata che sia sutila, e anco trasparente, e di color taneto mescolato con vene bianche, che li dice bene quel bianco con il taneto che in opera fà bene, in Germania, ne fanno le bacile con le sue broche compagne, legate in oro, ò in Argento, dorato nell'Italia, se ne vede nella Capella di S. Lorenzo, in Fiorenza, di tutte queste sorti di Agate.

[83]

DECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità dell'Agate di Boemia.

Anco questa porta il nome di Agata, di Boemia, perche si trova in quel Regno, e se ne trova gran quantità ò pezzi grandi che se ne fanno colone d'Altare, in Milano, se ne vede molti come anco nel Giesù di Mantova, ve ne sono due Lavelli di acqua benedetta, il suo colore, è di detta Agata, ebertinuzza scura, mescolarsi con altri colori, con certe machie che hanno come del dissegno, di detta Agata, se ne fà anco corone, & delle fruttiere, vasi da bere, tazze, è molte altre cose nella Germania, si trova un'altra spetie di Agata, mà più commune delle altre, la quale Agata, e mischiata di più colori, non è tanto dura come l'altre descritte, e di queste se ne fà adobbi da Altare, se ne fà corone, [84] delle Colone, anche frontispicij, in tutto si adopera, la più perfetta di questa pietra, essere di poco bianco, ma bensì che habbia il bel rosso, con il gialetto, che accompagni l'uno con l'altro.

[85]

UNDECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità del Diaspro Orientale, e Occidentale.

Il Diaspro Orientale si trova nel Regno di Cipro, il quale Diaspro è più duro di quello Occidentale, diferente colore, l'Orientale è quello di color verde, mà è sprozato di sangue, pare che con una manzerina da drappi li habbia sprozato detto sangue, quello, che appare più il sangue è il meglio, & il più bello, e dicano l'Auttori antichi della medicina sij il meglio per stagnar il sangue lascio la verità al suo loco, quello Occidentale si trova quantità nella Germania, e questo è di color del sangue con altre vene scure, pure habbi la medema virtù, se ne trova de pezzi grandi, se ne fà di molte cose, trà le altre de grani da [86] portare adosso, in Augusta si lavora assai di dette pietre, in Genevra se ne fà casse da Orologii, bichieri da bere, & tazze anco di gran stima.

[87]

DUODECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità del Porfido.

Questa pietra è durissima per natura, e piglia un gran polimento, e di color rosso, si trova nell'Egitto, e quando le Pisani furono Patroni d'Egitto, portorono di là duoi colone di Porfido grosse, mà nelle guere de Pisani, e Fiorentini hebbero li Fiorentini le due Colone delli Pisani, che hoggidì si vedono in Fiorenza avanti la porta della chiesa di San Giovanni, e perche non fossero portate via, le legarono con legature di ferro a quel tempo, perche erano così bella di gran stima, mà hoggidì è poco di bello, perche hanno patito, e sono guaste, & hanno perso il polimento, in Roma ve ne sono, quantità di detta pietra, ve ne sono de depositi, de Vasi grandi, che hanno li spetiali, che le mettono nella bottega, & anco in altri lochi, molte [88] altre cose fatte di medemo Porfido allo Stecato fora di Madrid, dove habbita il Rè di Spagna per suo diporto ve ne sono quattro colone ad un altare, e non sono troppo grosse, e le stimano assai detta Gioia, ò pietra quì nelli nostri paesi non se ne vede troppo, perche costa troppo il portarle da così lontano, mà quelli che sono in Roma, furono portati dal tempo dell'Imperatore, che erano patroni di quelli paesi, dove vengono, e potevano far questo, & anco altre cose detti Imperatori.

[89]

IL TERZODECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra Serpentina.

La pietra Serpentina è di due spetie, & è diferente nelli colori, si trova detta pietra in Cipro, e la più dura è quella che hà il verde scuro con un verde gialo, per dentro insieme, e questa è la sua macchia, vi è l'altra che è incarnata, e bianca, si bene pentegiata, pare dipinta da un Pitore di questa ne fanno di superbe colone, & hoggidì in San Pietro di Roma levano via le colone di marmo ordinario, e li porgono queste di Serpentino nel medemo loco, onde fà un superbo adornamento come anco se ne fà d'tabernacoli d'Altari.

[90]

QUARTO TRATATTO.

Di Pietre, che per sua natura hanno
delle macchie, e formano disegni
di molte cose naturali.

PRIMO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra Citedina.

Questa sorte di Pietra si trova nelle Alpi di Fiorenza, & quei Villani che la scarpono fora da quelli monti la nominano la pietra Citadina, perche segata in quadro, ò ottangolo, ci sono dentro certe machie che paiono una Città disegnata come si disegnano le Città sù le carte il color di detta pietra, il fondo è di color dell'aria chiara, e le machie sono di color tenero, chiaro, onde in quadri fanno bene daio-paiono Paesi, e Città, & anco se [91] ne fà per guarnire delli scritorij per quello hò veduto, ve ne anche un'altra sorte di detta pietra, e si trova pure nel medemo stato, la quale è di color bartinezzo chiaro, vi è dentro machie di arbori, che paiono selve, e sono di color nero, se ne lavorano assai in Fiorenza, per mettere a scrigni, ò far altre cose, ve ne sono Orientali, della medema natura, mà sono dure, e sono pezzi piccoli, mà beli, vengono di Madigaschà dell'Illa di San Christofero, di queste li curiosi, che tengono Galerie tutte quelle, che pono havere le comprano à tutto prezzo.

[92]

IL SECONDO TRATATTO. Della natura, e qualità dell'Agata Bianca.

Quest'Agata bianca si trova in Germania assai, e ve ne è che non è trasparente, di questa pietra li antichi l'adoperavano à far Camei dentro li figuravano con istorie di quei tempi, e impronti di Rilievo di personaggij illustri come anco hoggidì se ne lavora in Germania in Genevra, in Parigi, mà con quella quantità, come facevano, li antichi, mà quando ne capita delli antichi, che sijno di bon intaglio tanto in basso come in Rilievo, sono di stima assai principalmente, da chi intenda l'antichità, e li curiosi che fanno professione di Galerie.

[93]

TERZO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra Parangone.

Questa petra nasce nelle Montagne di Genova verso il mare, & anco nel Tirolo se ne trova, e nella Germania, il color suo è nero scuro, onde li Orefici l'adoperano per conoscere l'Oro bono, dal cattivo, le qualità della bontà, che trova essere da un'oro all'altro, e cosi anco dell'argento, fregando detti mettali sopra à detta pietra lascia l'imagine della bontà loro à detta pietra, di detto Parangone, se ne trova per Colone d'Altare, per far adornamenti, e delle Lapide grandi, per far sopra inscritioni de Deppositi, & altre cose, che per brevità tralascio.

[94]

IL QUARTO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra Sanguigna.

Questa sorte di Pietra se ne trova una miniera in Franza, & anco nell'Italia, ve ne sono di due spetie, mà è una sol pietra, quando è garba, tolta dalla miniera è di color dell'achiaio, con qualche vene, che tira il Rosso, mà è dura, li lapidarij di Gioie, la lavorano in forma de lingue, e poi si vendono alli Orefici, e li Argentieri le doprano a dar il bruno all'Oro, & all'Argento, quella che è matura tinge in rosso, l'adoprano li calzolari à tinger scarpe.

[95]

IL QUINTO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra Smerili.

Questa sorte di Pietra si adopera assai in polvere, e la migliore, la porta le Navi, che viene di Levante, il bono è di color cenerino scuro, quando dette Navi si trova haver à far ritorni nell'Italia, ò in altri paesi, e non habbiano il carico sufficiente di Mercantie per la sua Nave, e per fornirla di caricare, pigliano di questa Pietra la portano alli Porti de mari, vendendola à buon prezzo, in Franza, come in Italia, si adopera detta Pietra, cioè in polvere li Lapidarij per lavorarle à pietre pretiose, che senza quella non potrebbono fare, anco li Spadari per lustrar le spade, come tutti quelli, che lavorano de Chinchelieria; che vogliono dire [96] cortelli, forbice, Cisorie, strigij, cioè li feri dentro, rassori, lanzette, e molte altre cose, non haverebbe quel lustro, così bello, se non adoperassero detta Pietra.

[97]

IL SESTO TRATATO. Discorso, e tratatto delle pietre, che portano li Pelegrini, per far denari da passar camino.

La pietra Aquilina, danno questo nome l'Aquilina, dicono che l'Aquile la portano dentro nelli loro nidi, acciò vengono la natione de suoi figli, ma credo che ne sij pochi che li vadino à trovare ne' lidi ma bensì vanno alla miniera onde nascono, che in un quarto d'ora, se ne ammassano, quante ne vogliono, ve ne sono di differenti forme, ma la meglio forma, è che sij tonda, piccole, si vendono bene in Francia, li Orefici, li legano in argento, per poterli ponere al braccio, dicendo mentre la donna, e gravida a portar detta pietra al bracio che toca la carne, tiene che la donna non si disconzi della gravidanza; quando e per partorire le penne alla coscia, e fà venir il parto, à basso subito la detta pietra, vi e ma il maschio, [98] e la femina, quella che sona poco, quello che sona forte, e il maschio, rompendo una detta pietra, e quella terra chi vi e dentro metterne nel brodo, la quantità che puol star sù la punta di un coltello, e beverla à digiuno, dicono ch'è bono per la febre, e molti la vendono vi danno anco le sue ricette delle sue virtù, si trovano dette pietre, in Franza, nel Delfinato, e li Francesi, la chiamano la pietra Egla, se ne trova nella Romagna, nell'Italia, quella che si trovano in Francia, sono grise, e sono ruspide quelle si trovano nell'Italia sono del color della castagna, ma per la virtù tanto è buon una quanto l'altra.

[99]

SETTIMO TRATATO. Della natura, e qualità della Pietra Stelaria.

La pietra Stelaria, è grisa per natura di colore, ma li pare per dentro vene nere, che formano tante Stelle, è questo si chiamano pietre Stelarie, la portano i Pelegrini che vengono da S. Giacomo di Galitia, dicono che adosso una di dette pietre, non puoi essere pareggiata da saette, nemeno da fature di streghe, se pigliate una vera di queste pietre, metiate in un tondo con dentro del aceto forte, vedrete detta pietra à moversi da per sè per quel aceto.

[100]

OTTAVO TRATATO. Della natura, e qualità della Pietra della Rondine.

Dicano che questa pietra della Rondinella, nelli suoi nidi, si trova tante di dette pietre, come sono tanti fili, è che detta Rondinella, porta dette pietre, per illuminar i suoi figlij, so ben io che alla Ripa di acque correnti, che sij il fondo di gerra si trova certe pietrelle piccole gialette, elle si dicono che queste sono le pietre Rondinelle, è vogliono sij bone per li ochij mentre vi casca qualche lordura nell'ochio, mettendo detta pietra truchia nell'ochio, porta fora la lordura, che ci si trova, in Francia si chiama la pietra di Rondella.

[101]

NONO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra della Croce.

Questa Pietra si trova nella Montagna nominata la Montagna, di S. Pietro, e nella Spagna, nel camino di S. Giacomo di Galicia, dalli Pelegrini li portano, e li dicono la Pietra della Croce, perche hà una Croce, dentro è tanto si vede da una parte, quanto dall'altra, e di color berettina, e la Croce nera dicono che è buona contro le streghe, e portarla à dosso, e guarda la persona che la porta adosso, da saette, & anco per devotione, perche dicono che S. Pietro, passando per quel monte, hebbe un si gran cattivo tempo, e con la sua benedittione, fece smarir il tempo cattivo, e restò [102] quella Croce impressa, in quelle pietre, di detto monte, come hoggidì si vedono.

[103]

DECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità della Pietra del Rospo.

Molti dicono, che questa pietra, si trova nella testa del Rospo, ò altri dicono che questa pietra del Rospo, conviene chiapar il Rospo, e legarlo con una gamba, e legarlo in aria, à qualche cosa che stia pendente, è poi metrete uno pezzo di scarlato, sotto dove stà pendente, è con una bachetta, vanno bastonando quel Rospo, fin tanto che hà girato la pietra, fuori della sua bocha, à questo lascio la verità al suo loco, dico per quello mi è stato detto, da molti che l'hanno fatto, se bene che vi sono di paese in Franza, che dette pietre, si trovano nell'arar li campi, & a me ne hanno voluto vendere, delle scatole piene, à buon prezzo, dicono in Franza, Crapodini, è dicono che sono buone, per quelli [104] che partirono delle vertigini, e per il veleno, dicono sono vitime, lascio la verità al suo locho.

[105]

UNDECIMO TRATATTO. Della natura, e qualità delli occhij, e delle lengue di Serpe.

Dette pietre si trovano nell'Isola di Malta, in loco dove S. Paolo vi stette, è maledì li serpenti, in quel paese, è voler di Dio morsero tuti, quelli si trovarono, & oggidì vanno cavando di quella terra, e li trovano dentro ochij di serpenti impetriti, e lingue, e denti, de medemi serpenti, & anco di quella terra, la nominano gratia di S. Paolo, e dicano ch'è bona per la febra, e per il veleno, come anco li ochij di serpe sijno boni per il veleno, portandole adosso, che tochi la carne, legati in un'Anello, & anco le lingue, e denti, della medema spetie, habbia la medema virtù, come già descritta, ma lascio la verità al suo loco.

[106]

Avertimenti che deve haver li signori
Speciali, nel comprar fragmenti
di gemme pretiose, per fare la
loro confettione di Giacinto,
e Boconi Cordiali, e
altre cose.

Prima, della perla havete da sapere che debbe esser perla Orientale, cioè semenza, e havete à vedere, che sij lustra, e bon polimento, e non pigliar di quel sporchezo di perla Ocidentale, che non e bona di nulla, e la prova per conoscerla pigliatene frà le dita, e chisatella vedrete andar in polvere, ma le Orientali non farà questo effetto, del polimento, si conosce l'una dall'altra, & anco del pretio, la seconda gioia che adoprano, e il Giacinto cioè fragmento, di questa gioia ve n'è di più forte vi è il giacinto Orientale, detto anco guarnagino, e questo e il vero, e il bono, e li spetiali di Roma, non adoperano all'altroche di detto Orientale, vi e il giacinto grisopazzo, questo quasi [107] tutti li Speciali di Lombardia, l'adoperano, mà vi sono il Zargone di Franza, tal volte lo comprano per giacinto Orientale, perche è di bel lustro, e à questo v'ingannate perche non e gema di giacinto, ne poco ne niente, ne meno tiene il suo colore che con una brasa di foco, fà andar via il suo colore, ma li doi altri già descritti sono li veri, e tiene sempre il suo colore, quando havesse da comprar de fragmenti di gioie, non le pigliate, se non li fatte vedere prima à gente della professione, per esser sicuro di mettere in operatione robba bona, e non falsa massime quando il medicamento và per boca, la terza Gioia, e il zafiro anco questo vi è del abuso grande, per quello ò praticato di questi Zafiri venne de tre sorti l'Orientali, e il Zafiro di acqua, il zafiro di Franza, quell'Orientale, non e troppo bella alla vista, ma duro, ma chi vol veder il suo colore conviene pigliarne in mano, e trasparirlo vedrete l'azuro, e se pigliarete una lima gentile, e tocarete [108] con detta lima quelle pietre, vedrete che la lima, non fà nulla alla pietra, perch'e dura, e così debbo essere tutte le gioie, resistere alla lima, questo è il vero Zafiro che dopera li Speciali, quello di acqua, e bello all'ochio, ma e tenero, è come specie di talco, e in cogolo di bel Turchino, e trasparente, ma se stasse à me non lo admetterebbe che li Speciali lo doperassero, vi sono di Zafiri di Franza, di questi li Speciali li comprano facilmente, perche sono à bon mercato ma questi non sono manco zafiri, ma bensì una granalia di ferro, che si trova nell'Overgna fora della Città d'Opui in Franza, e quando trovano il Zirgone, vi è mescolato con questa granalia di ferro, è in Franza, lo chiamano mordaferro che vol dire fecia del ferro, ò guardate se questo, e zafiro da mettere nella confettione Giacintina, la quarta gioia, è il Rubino di questo non si possono inganare per che non si falsifica, è non ne viene che d'Orientali, basti osservare che sia di bel colore, è con più trasparente sono, [109] e meglio la quinta gioia è il Smeraldo à questo bisogna siate avvertiti che ve n'è de doi sorte, l'uno e bono, l'altro e spetie di talcho, quel che è il bono. Vedrete la pietra viva senza polvere sopra e tocandolo con la lima non si guasta, e l'altra che è di talcho, e sempre carico di polvere, e tenero alla lima di questo, guardatevene di comprarlo che non val niente.

La sesta Gioia, è il Topazzo, anco di questi ve ne sono delli Indiani, e di quello di Boemia, mà le meglio e gli Indiani per doperare, questi li porta li Armenij sono giali come color di oro, e sono Cogoli, e quelli di Boemia sono peseti, e non hanno si bel colore come hanno l'Indiani, e mentre potete haver di questi per mettere alla vostra Confecione, pigliateli sopra di me mà avertite a conoscerli bene, e che sijno duri, la settima Gioia e l'Amatista, di questa Gioia, ne doperate poca, e di detta non vi potete inganarvi a pigliarla questa, perche e [110] tanto a vil prezo la fina, che non torna il conto à falsificarla, basta quando che sia bon colore di Viola.

L'Ottava e la Granata, ne anco di questa non vi potete ingannare, perche e à tanto bon mercato, questo fragmento è tanto commune, che tutti lo conosce, la nona Gioia, e il Corallo, anche di questo non havete bisogno, che nessuno ve li insegna stante che e tanto facile a conoscerlo, basta solo osservare, che sia bon rosso, e manco fecie sopra e meglio.

Non crederia, che fosse compito il mio Tratatto del nuovo lume, se non trattasse anco delle fineze, e astucie, che usano li lapidarij, che taglia Pietre, ò Gioie per meglio intendere, & anco altri belli ingegni, per ingannar li Gioilieri, e Orefici; Tali quali sono, non intendo di tassar mai li Boni, prima li Armenij, portano nella Italia certe Vesiche di perle, le quali sono doi pesi, e con la goma li tengono taccati insieme, che paiano un pezzo solo, e li vendono [111] per peri di Perla, e così che li compra restano ingannati; Vi sono quelli che comprano Perle ritonde per far Colli da Dame, e Principese, in dette Perle si ritrovaranno, che haverà il bucho grando, e piccolo, onde quando sono infilate, fano male, che salta in sù, che in giù, e fà bruto vedere, mà il Gioiliero asperto, che acciò faccia bel efetto, il filo, piglia quelle Perle del bucho grando, e li mette dentro al bucco della pena da scrivere, e fà che sij uguale di buco, acciò sij uguale nel filo, perche fà più bel vedere, onde manca natura, Arte, procura, e quelli che comprano di dette Perle debbe osservare, che habbino il buco piccolo, ora perche non tutti hanno il polso di poter comprar Diamanti, Rubini, Safiri, Smeraldi, e altre Gioie di colore, che fan li lapidarij pigliano del Cristallo, è fanno brilli a forma di Diamanti, e poi pigliano doi pezeti di Cristallo tagliati, che in quadro, che in ottangolo, e li colano insieme, e in mezo [112] li danno il color che di Rubino, che di Zafiro, che di Topazo, che di Smeraldo, in fine in quel color loro vogliono, e fanno comparire una pietra più bella delle fine, che all'occhio, di che non sà, la crede fina, e queste frà Gioilieri, e Orefici sono nominate Dopie; Vi sono de lapidarij astuti, che fanno di queste Dopie, con arte grande faranno delle Doppie di Safiro, con sopra la tavola del Safiro, è il fondo di vetro turchino, e li dicano Zafiri facendola pure una Pietra grande, e di gran prezio, mà alla fine non è che una Pietra falsa, Pietra Dopia, la legherano in oro, e poi cercherano di venderla à di Gioilieri, onde bisogna essere bene asperti e haver grande pratica, per non essere ingannati, mà la più sicurezza di comprar dette pietre è di far il prezio, mà avanti di darli il denaro, farli cavar fora del anello scuro, dove si ritrova allora, vedrete se fina bene, se è falsa il contrato, e nulla è così non sarete mai ingannati, fanno da vantaglio [113] li lapidarij tali quali pigliano doi pezeti di Cristallo, e fanno quel pezeto, che deve esser per fondo lo cercano, che habbia dell'erba, ò griso in un cantone, e quello lo fanno servir per fondo di un Smeraldo, un'altro pezeto di Cristallo, che haverà un poco di fumo, lo faranno servire per far il fondo à una Dopia di Rubino, fate che sijno dette pietre saranno grandete, e li faranno legar in oro, e li mandranno a vendere alli Orefici per persona incognita, l'Orefice, che vede dette pietre grande, e belle di colore, mà li vede quel poco mancamento, li crede per fine certo, è vedendo, che il prezio non è disorbitante, casca l'Orefice a comprar dette pietre quello, che li vende quando a pigliato il denaro volta via, mai più si vede, e l'Orefice li viene occasione di voler rilegar in altra fatura, cava le pietre, e vede che è ingannato, e il male vi è da chi gli hà lavorate, talvolta detto Orefice haverà speso sete Dopie, ò dieci Dopie, e [114] tal volte non valerano dieci Pavoli. In tutto è di dette pietre ne fanno di tutti li colori, e d'ogni grandezza ne fanno anco di un pezzo solo pigliando del vetro Turchino ò Verde ò giallo ò di color d'Amatista violato, e tagliano delle pietre di Anelli, in che forma li piace, e poi se trova de gonzi li vendano per bone, ma li Asperti Gioilieri, e anco Orefici è che habino bona pratica subito che haveranno una di dette pietre nelle mani senza haverla guardata nel peso suo conoscerà, che non è fina detta pietra, perche non haverà quel peso, che ad havere se fusse fina dalla grandezza, che ella si trova, e poi mirandola contra all'aria, haverà per dentro delli ampoli, ò ponti, che sempre il vetro ne tiene, e se sono di un'altra Compositione, le dicano di pasta di vetro questo non tiene ampole mà è assai più greve della fina, e nel suo polimento è grasso, onde non difficile a conoscerle. In Franza, ò praticato de belli ingiegni, li quali si misero alla impresa di [115] far fondere il Cristalo di Rocha, e farne delle Opere di grande valore, pigliavano del Cristallo del più bruto fusse possibile, di quello non fosse bono a nulla, e detto Cristallo, lo favano in polvere, e poi pigliavano doi grandi Crocioli, e metevano dentro detto Cristal in polvere, e in un grande foscho, come si fanno alla fornase del Vetro, e lo favano liquefare, e poi pigliava la forma di quelle cose, che loro volevano fare, e li Riusivano l'opera, che volevano, mà non haveva lustro, ne polimento alcuno, parevano come grani di salle, ne meno li potevano dare il lustro, perche era tanto fragile, che si rompeva facilmente, e così dismisero le sue opere, un'altra facevano, pigliavano una bella pietra di Cristallo neta in forma di taglio di Rubino, e pigliava un Crosciolo, e li mettevano della acqua forte, con dentro detta Pietra è una tinta di Rubino, e fanno bollire con grando focho, onde detta pietra à forza del calore apriva li pori, e dentro entrava [116] il colore, e quando che la pietra haveva preso del colore, la pigliavano fora, onde era una pietra, tutta giazi, onde era in tanto le colone dove era agiazata, e detta pietra pareva una pietra imbriaca, perche non tenevano il colore uguale da un canto pareva Rosa, da un'altro pareva del Gialeto, al fine si pol dire à dette Pietre fantastiche, e così li comprano le persone fantastiche possono ben fare quanto fanno con l'arte, che non arivaranno mai alla natura, li è sempre a dire qualche cosa, ò nella durità, ò nel polimento; Al fine la Gioia naturale porta seco il nome di Gioia preciosa, perche Gioia che Gioisce rallegra il Core; Preciosa, perche una bella Gioia perfetta, che non habbia mancamento alcuno, se le pol dire preciosa, perche non à prezio che la paghi, essendo fatta dalla mano pretiosa di Dio, e quì facio Fine.

IL FINE.

[117]

TAVOLA DEL PRIMO TRATATTO.

Della Perla Orientale. 7

Della Perla Occidentale, ò Scozesa, come vogliamo dire. 14

Della natura è qualità che deve haver il Diamante. 15

Della natura, e qualità che deve haver il Rubino. 19

Della natura, e qualità del Zafiro. 21

Della natura, è qualità nel Balasso. 25

Della natura e qualità della Spinella. 25

Della natura, e qualità delli Topatij Indiani. 27

Della natura è qualità del Zargone. 28

Della natura, e qualità dell'ingranata di Soria. 30

Della natura è qualità del Giacinto Labela. 33

[118]

TAVOLA DEL SECONDO TRATATTO.

Della natura, e qualità del Smeraldo. 35

Della natura, e qualità del Giacinto over Grisopazzo. 40

Della natura, e qualità dell'Amatista. 41

Della natura, e qualità del Topaccio di Boemia. 44

Della natura, e qualità della Grisolicha. 46

Della natura, e qualità dell'occhio di Gatta Occidentale. 48

Della natura, e qualità delli Opali, e Girasoli. 51

Della natura, e qualità dell'Acqua Marina. 54

Della natura, è qualità della Turchese di Persia. 55

Della natura, e qualità della Turchesa di Francia. 59

Della natura, e qualità del Cristallo. 62

[119]

TAVOLA DEL TERZO TRATATTO.

Della natura, e qualità del Coralo. 66

Della qualità, e natura dell'Ambra Giala. 68

Della natura, e qualità della Corniala. 70

Della natura, e qualità del Lapis Lazulli. 72

Della natura, e qualità della Prasma. 74

Della natura, e qualità della Esada. 75

Della natura, e qualità della Calamita. 76

Della natura, e qualità dell'Agata Romana. 80

Della natura, e qualità della Agata Sardonica. 82

Della natura, e qualità dell'Agate di Boemia. 83

Della natura, e qualità del Diaspro Orientale, e Occidentale. 85

Della natura, e qualità del Porfido. 87

Della natura, e qualità della Pietra Serpentina. 89

[120]

TAVOLA DEL QUARTO TRATATTO.

Della natura, e qualità della Pietra Citedina. 90

Della natura, e qualità dell'Agata Bianca. 92

Della natura, e qualità della Pietra Parangone. 93

Della natura, e qualità della Pietra Sanguigna. 94

Della natura, e qualità della Pietra Smerili. 95

Della natura, e qualità delle Pietre, che portano li Pelegrini, per far denari da passar camino. 97

Della natura, e qualità della Pietra Stelaria. 99

Della natura, e qualità della Pietra della Rondine. 100

Della natura, e qualità della Pietra della Croce. 101

Della natura, e qualità della Pietra del Rospo. 103

Della natura, e qualità delli occhij, e delle lengue di Serpe. 105

Nota del Trascrittore

Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione minimi errori tipografici.